Fiat non chiuderà stabilimenti in Italia
Si punterà a valorizzare Alfa Romeo e Maserati
La Fiat ha voluto dissipare ogni possibile dubbio sulla sua presenza in Italia. Dal Lingotto è infatti arrivata la conferma che nessuno degli stabilimenti presenti nel nostro Paese sarà chiuso. Questa precisazione metterebbe a tacere diversi rumor che, invece, volevano l’azienda focalizzarsi su alcuni mercati, razionalizzando la capacità produttiva nostrana sul territorio. Fiat, invece, avrebbe scelto di puntare nel futuro sullo sviluppo dei suoi marchi premium, come Alfa Romeo e Maserati e un terzo che non è stato specificato dalla casa. Sicuramente, però, non si tratta di Lancia, che secondo l’a.d. Sergio Marchionne non avrebbe lo stesso appeal del Biscione e del Tridente all’estero. «Dobbiamo smettere di illuderci di poter ricreare l’immagine storica di Lancia – ha dichiarato – Dobbiamo “proteggere” la Ypsilon, che ha un ruolo significativo in Italia, ma che è la sola economicamente sostenibile.»
È stato definito come raggiungibile il break even in Europa entro il biennio 2015-2016, ovvero il pareggio tra ricavi e perdite, segno tangibile della fine della crisi del settore. Nel 2012 il gruppo ha accusato una perdita operativa di 700 milioni, mentre per il prossimo anno si prevede un settore europeo piatto, con perdite su livelli simili o leggermente inferiori. In senso generale il gruppo Fiat-Chrysler punta a razionalizzare ugualmente il settore, attraverso però il rispetto e l’attuazione dei nuovi accordi sindacali.
Sergio Marchionne ha parlato con gli azionisti, definendo “saggia” la cautela usata da Fiat nei propri investimenti e sottolineando che l’integrazione con il gruppo americano abbia portato al risanamento dei debiti nei confronti del governo americano e di quello canadese, rilanciando Maserati e arrivando con la Viaggio anche sul sempre più importante mercato cinese. Su questo punto l’a.d. ha voluto sottolineare come la produzione di Jeep è destinata a rimanere negli USA.
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