Guerra Russia-Ucraina: le case auto e l’allarme sulle sanzioni

Tanti marchi hanno stabilimenti o interessi in territorio russo

Guerra Russia-Ucraina: le case auto e l’allarme sulle sanzioni

La situazione in Ucraina sta tenendo il mondo con il fiato sospeso, soprattutto dopo l’avvio degli attacchi della Russia della scorsa notte. Tante le preoccupazioni legate al conflitto, in particolare nel resto d’Europa, mentre i paesi occidentali stanno minacciando sanzioni importanti nei confronti di Putin e del territorio russo.

Il prezzo del petrolio

Anche il mondo auto è coinvolto nella situazione e, come primo effetto di questi attacchi, c’è stato un aumento del costo del petrolio oltre i 100 dollari al barile e di quello del gas. Di conseguenza, il rischio è di un aumento ancor più importante del prezzo dei carburanti e anche dell’energia. Già colpite negli ultimi mesi da pesanti rialzi.

Le case auto e la Russia

Come dicevamo, il mondo occidentale si prepara a pesanti sanzioni verso la Russia e questo potrebbe coinvolgere direttamente anche numerose case auto. Volkswagen, Renault e Stellantis hanno tutte fabbriche o impianti di assemblaggio in territorio russo e queste operazioni potrebbero essere a rischio, in caso di sanzioni. In particolare, il gruppo francese controlla il marchio Lada, il più popolare in Russia. Anche se, secondo le parole di De Meo ad Automotive News, le maggiori fonti sono interne.

Il gruppo tedesco e Stellantis, invece, hanno entrambi stabilimenti a Kaluga, la città situata a 180 km da Mosca e diventata un hub automobilistico. La città è sede anche di grandi fornitori come Continental, Magna e Visteon. Anche Mercedes e BMW hanno interessi in territorio russo: la Stella ha recentemente investito più di 250 milioni di euro per realizzare una fabbrica nella regione, mentre l’Elica produce veicoli tramite Avtotor a Kaliningrad. Il rischio di nuovi problemi, per un settore già in crisi, è alto.

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