Marchionne sull’Alfa Romeo in Formula 1: “Stiamo pensando a un suo ritorno”

Il Presidente del Cavallino durante un incontro con i giornalisti

Marchionne sul ritorno di Alfa Romeo in Formula 1 – L'Amministratore Delegato del Gruppo FCA e Presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, suggerisce un possibile ritorno del marchio nel Circus iridato. "Sarà un competitore in più" ha aggiunto
Marchionne sull’Alfa Romeo in Formula 1: “Stiamo pensando a un suo ritorno”

Sogni coltivati per lungo tempo possono materializzarsi un giorno o restare tali, ma è col tempo che ci si deve sempre misurare, come su una pista determinati a cogliere un successo o con la voglia di riprovarci dopo una sconfitta. Un ingrediente resta però fondamentale tra il realizzare qualcosa o lasciarla riposta in un cassetto: la passione. Quella stessa che sembra adesso alimentare il possibile ritorno dell’Alfa Romeo nel Circus iridato, in quella Formula 1 che ha calcato già agli esordi e poi in altri periodi meno produttivi per il blasone del marchio lombardo, e che adesso potrebbe rivedere il suo stemma non solo sulla fiancata delle Ferrari, ma impegnato in modo più diretto tra le varie le scuderie del Mondiale.

Durante uno scambio di auguri natalizi con i giornalisti impegnati in Formula 1, il Presidente della Ferrari e Amministratore Delegato del Gruppo FCA, Sergio Marchionne, ha rilasciato una dichiarazione, riportata dai maggiori quotidiani nazionali, che ha già calamitato le attenzioni degli appassionati: “Il marchio Alfa Romeo è incredibile come resti nel cuore della gente. Proprio per questo stiamo pensando a un suo ritorno, come nostro competitore, alle corse, alla Formula 1”. Una opportunità che proietta le menti agli esordi della competizione, a quell’atmosfera impregnata di gesti semplici, invettiva, entusiasmo e sano romanticismo, dove l’Alfa ha brillato subito nel 1950 con la 158 guidata Nino Farina, e poi ancora nel 1951 con l’argentino Juan Manuel Fangio e la più evoluta 159. Ben 110 gare in tutto, tra le gioie dei primi 11 trionfi e periodi meno proficui a cavallo tra gli Anni Sessanta e Ottanta. “E’ importante che l’Alfa Romeo torni. Sarà un competitore in più” ha aggiunto Marchionne, sottolineando questa inattesa possibilità.

Un ritorno a gran voce dell’Alfa Romeo nel motorsport è da tempo al centro di discussioni tra tifosi, appassionati, addetti ai lavori. Rivederla in Formula 1 risulterebbe anche più altisonante, considerando questa opzione a livello di marketing e comunicazione, dato il ritorno dello stesso Biscione sul mercato statunitense e la visione premium conferita alle nuove Alfa. A questo punto ci si potrebbe chiedere, sotto che veste tornerebbe l’Alfa Romeo, come costruttore o più semplicemente come fornitore? Si potrebbe propendere per la seconda soluzione, considerando gli ingenti costi della Formula 1 e anche il rilancio in corso del marchio. Un’ipotesi come quella ipotizzata da Camille De Bastiani, che riportiamo qui sotto, per quanto suggestiva potrebbe essere complicata pur non escludendola del tutto. Come fornitore, figurerebbe comunque sulla carena di una scuderia, interfacciandosi con essa nello sviluppo dell’unità motrice, senza ulteriori costi nello sviluppo di telai e simulazioni gara.
Si può immagine che possa vestire la livrea di uno dei team che in questo momento adottano il propulsore di Maranello, oppure un’altra formazioni del Circus. Per ora si può solo fantasticare, ipotizzare, supporre scenari possibili, proiettati come lapilli in un’esplosione di idee.

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Immagine: designed by Camille De Bastiani

Sergio Marchionne poi ha parlato della Scuderia Ferrari, stendendo un bilancio sull’annata conclusa: “Il 2015 è stata una grandissima stagione. La squadra c’era, la macchina c’era, potevamo fare di più. Ma abbiamo fatto un paio di sbagli, credo, in un paio di gare, ma fondamentalmente sono estremamente soddisfatto, considerando da dove siamo partiti all’inizio della stagione, che è il vero punto di riferimento.” Una realtà messa anche a confronto con il recente passato, come riportato dai colleghi di Repubblica: “Dopo cinque anni a Maranello, Fernando Alonso è uscito meno ferrarista di quanto sia stato Sebastian Vettel fin dall’inizio. Sebastian alla cena di sabato scorso mi ha colpito molto davanti a 1200 persone con un discorso in italiano. Era di una perfezione incredibile. Ha grandissimo cuore e un grandissimo attaccamento alla scuderia. Ogni giorno è diventato sempre più ferrarista.” Mentre il futuro da affrontare è ancora quello marchiato con una Stella a tre punte: “Fare i conti a dicembre, dire quanto siamo bravi adesso, non ha senso. Bisogna vivere nel terrore fino alla prima gara, in Australia quando si capirà se abbiamo raggiunto o superato la Mercedes” ha evidenziato il numero uno di Maranello in vista del prossimo confronto.

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