Mercato auto: anche febbraio negativo per l’Italia

ACI: metà degli italiani non compreranno prima del 2016

Anche a febbraio siamo costretti a registrare un nuovo calo del mercato delle auto. Le immatricolazioni sono scese del 17,41%. Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'ACI, lancia il suo grido d'allarme
Mercato auto: anche febbraio negativo per l’Italia

Ormai i reportage dei risultati di mercato automotive nel nostro Paese assomigliano a dei bollettini di guerra. La crisi non conosce soste e anche nel mese di febbraio abbiamo solamente potuto constatare come i risultati siano in calo continuo. Durante lo scorso mese, infatti, sono state immatricolate in totale appena 108.419 auto nuove, il che significa che rispetto al 2012 è avvenuto un calo del 17,41% (131.271). Il livello del calo è stato più o meno il medesimo registrato a gennaio, dove l’abbassamento di immatricolazioni rispetto all’anno precedente era del 17,58%.

Il Gruppo Fiat non è riuscito, come praticamente nessun’altra casa nel nostro Paese, a sfuggire al crollo generale. Il Lingotto ha visto immatricolare 30.874 auto del gruppo secondo i dati del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, in calo del 16,84% rispetto all’anno precedente. Il calo a gennaio era stato del 15,76%. La quota di mercato si è abbassata, ma è rimasta comunque superiore a quella del 2012. Rispetto al 30,06% di gennaio, è scesa al 28,48%, che rappresenta comunque una crescita del 28,28% rispetto a dodici mesi fa. Nei primi due mesi dell’anno la quota di Fiat è stata dunque del 29,25%, in rialzo del 28,86% rispetto al bimestre del 2012.

Le reazioni sono state generalmente negative. Piuttosto infausti sono i calcoli dell’ACI. Secondo lo studio congiunto ACI-CENSIS, infatti, più della metà degli italiani non acquisterà una nuova auto da qui al 2016. «Il 53% degli italiani non acquisterà un nuovo veicolo fino al 2016 se non si abbatteranno i costi di esercizio e soprattutto le tasse sull’auto – ha dichiarato il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani – Non ci sono risorse per nuovi incentivi, ma sicuramente ci sono ampi margini di manovra per ridurre la pressione fiscale sugli automobilisti. Una prima serie di provvedimenti può prevedere l’abolizione del Superbollo, la rimodulazione della tassa di possesso, il riordino delle accise sui carburanti e la riforma della RC Auto. ACI ha presentato alle forze politiche una ricetta di 10 punti in grado di ridurre di oltre 700 € il costo annuale dell’auto

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