Milano, donne uccise al casello dell’A4: l’automobilista che le ha travolte positivo a cannabis e benzodiazepine
Il 39enne, ricoverato in psichiatria, è accusato di omicidio stradale plurimo
Nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 febbraio è andato a schiantarsi ad alta velocità con una vettura ferma al casello di Milano Ghisolfa, in direzione Torino, sull’autostrada A4 e uccidendo le due donne, di 54 e 59 anni, che erano all’interno dell’auto. L’automobilista responsabile dell’impatto mortale, un 39enne, italiano di origine marocchina, accusato sin dai primi istanti di omicidio stradale plurimo è risultato positivo alla cannabis e alle benzodiazepine.
Le indagini proseguono per far luce sul suo passaggio in ospedale
La positività alle sostanze è emersa dagli esami di primo livello disposti dal pm milanese Paolo Filippini, titolare dell’inchiesta volta a ricostruire la vita dell’uomo e capire se sia affetto o meno da problemi psichiatrici. A tal fine, oltre a voler sentire la moglie del 39enne di Pontenure, comune del Piacentino dove l’uomo risiede, il magistrato ha disposto anche l’acquisizione delle cartelle cliniche dell’ospedale di Piacenza dove il 39enne era entrato giovedì scorso dopo aver dato in escandescenza.
L’uomo è ricoverato in psichiatria
Gli inquirenti vogliono capire se le benzodiazepine gli sono state somministrate dal personale sanitario e se l’uomo è fuggito dall’ospedale o se sia stato regolarmente dimesso. Indagini sono in corso anche sul cellulare dell’uomo, che è stato sequestrato, per capire se al momento dell’incidente mortale stesse utilizzando il telefono. Il 39enne si trova ora ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Carlo di Milano.
La folle corse a zig-zag per più di due chilometri e poi lo schianto omicida a 150 km/h
Dalle immagini delle telecamere che hanno ripreso la vettura dell’uomo, una Lancia Musa, precedentemente all’impatto sulla vettura ferma al casello si vede l’auto tirare dritto a più di 150 km/h, come se chi fosse alla guida non avesse visto la barriera autostradale, per questo sarà decisivo appurare il grado di alterazione psico-fisica dell’uomo. Prima di travolgere l’auto nella quale hanno perso la vita le due donne, il 39enne, come ricostruito dai filmati delle telecamera, ha seminato il panico per più di due chilometri, procedendo a tutta velocità e zigzagando come una scheggia impazzita tra le auto.
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