Nissan Juke Nismo, primo contatto

Per chi sogna la sportività senza uno stipendio da calciatore

La Nissan Juke Nismo arriverà finalmente in Italia il prossimo aprile, ma abbiamo avuto l'opportunità di provarla su strada. Il prezzo, effettivamente più conveniente rispetto ad altre avversarie con caratteristiche simili, consente di godere di una dotazione davvero eccellente, sia per comfort che per prestazioni

Un’auto davvero sportiva è spesso un sogno per la maggior parte degli automobilisti. Il loro costo le rende difficili da raggiungere, senza contare che le recenti tassazioni (leggasi Superbollo) e l’aumento del costo della benzina hanno reso difficilmente sostenibili auto che, seppur costose, potevano essere acquistate con un po’ di lavoro e buona volontà (specie se usate). La Nissan Juke Nismo, invece, vuole essere qualcosa di diverso. La casa giapponese, che soprattutto in Asia ha sempre promosso in maniera estremamente decisa sul suo marchio sportivo (Nismo, infatti, sta per Nissan Motorsport), ha deciso di portare in Europa una vettura che avesse la verve della vettura sportiva (non semplicemente “sportiveggiante” come alcune recenti coupé in commercio) e che contemporaneamente potesse avere un prezzo sostenibile. Per fare questo è stato scelto il crossover Juke, nato come “fratellino” della Qashqai, ma rapidamente divenuto un modello distinto con una sua precisa identità. Dei 330.000 esemplari prodotti dal 2010, ben 290.000 hanno trovato casa in Europa.

Ci siamo così recati in Catalunya, dove abbiamo potuto saggiare le qualità della Juke Nismo, anche alla luce della nostra prova della 190 HP Special Edition. Rispetto alla già potente versione a tiratura limitata da 190 CV, la Nismo può ora contare su un look più sportivo e su un motore sensibilmente più potente. In Italia avremo a che fare solamente con la versione con carrozzeria White Pearl, decorata con diverse decalcomanie in stile sportivo e da alcun accenni rossi che si ripetono anche nell’abitacolo interno. Bello il contrasto delle calotte degli specchietti retrovisori, a loro volta rosse. L’aspetto generale della vettura non è cambiato molto, ma è stato arricchito di quei dettagli che lo rendono senza dubbio più piacevole, come lo spoiler posteriore sul tetto, le nuove luci a LED e le ruote sensibilmente più grandi, grazie ai nuovi cerchi in lega da 18 pollici.

Entrando in auto, non possiamo non notare come la Juke Nismo, comunque, sia anche comfort. Derivando da un crossover piuttosto apprezzato, la Nissan non poteva che creare un buon connubio tra piacere di guida, performance e comodità interna. I sedili sono morbidi e il sostegno laterale, pur non raggiungendo i livelli estremi delle auto da competizione, è accentuato il giusto per dare una sensazione di stabilità senza per questo sentirsi prigionieri. Il tutto è associato ad una discreta morbidezza, che permette di non sentirsi stanchi o doloranti anche dopo diverse ore di viaggio. Raramente ci era capitato di sentirci più riposati dopo un test drive. La posizione di guida è ottimale e, nonostante l’aspetto molto compatto, l’abitacolo consente anche al guidatore più alto di sedersi comodamente. Chi vi scrive è alto 1,86 con una presenza, diciamo, piuttosto ingombrante, e vi possiamo assicurare che sia entrare, che “vivere” la Juke Nismo non ha comportato nessuna costrizione o acrobazia. Per quanto riguarda la fila di sedili posteriori, in quattro ci si sta comodamente. In cinque si comincia a non stare troppo larghi, ma si possono comunque affrontare lunghi viaggi senza problemi. Discreto il bagagliaio, anche se dai quattro passeggeri in su consiglieremmo di non avere più di una borsa a testa. Pollice alzato per il sistema di infotainment Nissan Connect di serie su display da 5,8 pollici, il cui unico difetto è forse un po’ troppo riflesso durante le giornate con luce intensa. Il navigatore, però, è quasi sempre all’altezza e la gestione di smartphone e riproduzione musicale è molto semplice è immediata. Plauso per la presenza della riproduzione di musica in streaming via Bluetooth da smartphone e tablet.

Parlando de motore, il turbo benzina da 1.6 litri può arrivare fino ad una potenza massima di 200 CV, quindi non eccezionalmente più potente della Special Edition. Ciononostante la differenza percepita alla guida è notevole. La sensazione di avere a che fare con una vettura più performante del normale è netta. La versione da noi provata è quella a trazione anteriore con il cambio manuale a sei marce, che ancora una volta è uno degli elementi che più chi è piaciuto. Le cambiate sono nette e molto precise, restituendo una sensazione di controllo generale davvero soddisfacente. A volte viene quasi voglia di cambiare marcia giusto per il gusto di riprovare questa sensazione. Ma non parliamo solo di emozioni: la potenza del motore viene distribuita in maniera piuttosto omogenea, mentre l’effetto di sottosterzo è talmente leggero da risultare praticamente invisibile se proprio non lo si cerchi con la proverbiale lanterna. In ogni caso, volendo, in commercio ci sarà anche la versione a trazione integrale. Parlando dei consumi, possiamo per ora affidarci solamente ai dati ufficiali della casa, che parlano di 6,8 litri ogni 100 km (7,4 per la versione a trazione integrale). Si tratta di oltre 14 km al litro, un risultato piuttosto buono per un 200 CV, anche se occorrerà verificare questo dato sul lungo periodo.

Chiudiamo parlando del prezzo. Nissan ha posto l’accento sulla convenienza, ma non crediate comunque che questa Juke Nismo “costi poco”. La versione provata, con trazione anteriore e cambio manuale, verrà offerta a 27.750 €, ovvero più di 10.000 € in più rispetto al prezzo di partenza della Juke normale. La domanda è: li vale questi soldi extra? Noi diciamo di sì. Il motore è sicuramente performante e con la giusta gestione può regalare sia emozioni, che efficienza. La dotazione di serie degli interni, inoltre, è davvero eccellente e non manca praticamente di nulla. Considerando l’allestimento Tekna della versione normale, la differenza è di 2.000 €. Un gap perfettamente colmato dalla qualità complessiva della vettura.

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1 commento

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  • kato ha detto:

    Complimenti per l’articolo. Siete riusciti a decifrare comportamenti e miglioramenti strutturali applicati da Nismo dove ? Al Terminal e non in pista! “Adesso l’auto ha finalmente 200cv”… vi faccio presente che la versione normale ne ha 190cv, quindi sostanzialmente non cambia nulla!!! Con una rimappatura normale si tirano fuori altri 20-35cv. Direi che questa cura nismo è pura scena, adesivi e vernici, sostanza ZERO.
    L’abarth (cui la nissan punta…) ha fatto un lavoro molto più completo ed effettivo. Una volta tanto devo difendere la fiat, incredibile.

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