Occupazione in calo nell’automotive francese: persi 38.600 posti di lavoro in cinque anni

Sono quasi 40.000 le posizioni tagliate dal 2019 a fine 2024 nel comparto auto transalpino

Occupazione in calo nell’automotive francese: persi 38.600 posti di lavoro in cinque anni

Anche in Francia l’industria automobilistica sta attraversando un momento di crisi con il processo di transizione ecologica che negli ultimi anni ha avuto delle pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali con una significativa perdita di posti di lavoro.

A delineare l’allarmante stato di salute dell’industria automobilistica francese è uno studio che l’associazione di rappresentanza Plateforme automobile (PFA) ha commissionato all’Istituto Xerfi per fare un quadro della situazione sulla forza lavoro dell’automotive e rilevare le prospettive per il prossimo decennio, ovvero per gli anni che ci separano dal 2035, termine fissato dall’Europa per lo stop alle auto con motore endotermico.

Quasi 40.000 posti di lavoro persi negli ultimi cinque anni

Secondo lo studio, negli ultimi cinque anni in Francia sono stati persi oltre 38.600 posti di lavori nell’automotive, dato che emerge dal confronto tra i quasi 375.000 lavoratori occupati nel 2019 nell’intera filiera industriale dell’auto (Case costruttrici e fornitori di componentistica) e i circa 335.000 rilevati a fine 2024. Un decremento occupazionale di oltre il 10% in cinque anni, con una perdita di posti di lavoro che ha viaggiato alla media di circa il 2% all’anno.

Prospettive ancora più drammatiche al 2035

Un trend negativo che potrebbe ulteriormente aggravarsi nei prossimi anni, con l’indagine che, ponendo come premessa lo “status quo normativo fino al 2035”, prevede la perdita di altri 75.000 posti di lavoro in dieci anni. Quindi si potrebbe arrivare al fine 2035 contando 260.000 lavoratori, vale a dire 114.000 posizioni in meno, per una riduzione del 22%, con un ritmo dei tagli di posti lavoro che salirebbe al 2,5% annuo. Le perdite occupazionali nel comparto auto saranno compensate solo in parte dai nuovi posti di lavoro che si prevede saranno creati nei prossimi dieci anni nei settori emergenti: circa 19.000 nel campo della produzione di batterie o nell’industria dell’industria. Il saldo rimerebbe fortemente negativo con una perdita netta di 56.000 posti di lavoro, di cui 20.300 tra le Case auto, 19.140 nel comparto della componentistica e 16.230 tra gli altri fornitori.

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