Opel: lo stabilimento di Eisenach chiuso per la crisi dei chip
Stop di almeno 3 mesi, si spera di riaprire ad inizio 2022
La crisi dei chip sta causando parecchi problemi al mondo automotive e l’ultima brutta notizia arriva alla Germania. Opel ha, infatti, annunciato la chiusura temporanea dello stabilimento di Eisenach per questo problema. Lo stop sarà di almeno tre mesi, visto che il marchio tedesco si augura di poter riaprire per l’inizio del 2022.
Una chiusura inaspettata
Come detto, il motivo è legato alla mancanza globale di microchip, ma anche alla carenza di manodopera creata dalla pandemia. La fabbrica chiuderà all’inizio della prossima settimana e “nella misura consentita dalla situazione della catena di approvvigionamento” spera in una riapertura all’inizio dell’anno prossimo.
Tre mesi, come dicevamo, in cui i lavoratori (circa 1.300) verranno probabilmente messi in cassa integrazione. Una decisione inaspettata da parte del marchio del fulmine, almeno secondo i sindacati, che lamentano la mancanza di discussione sul tema nella riunione di soli due giorni fa, con la direzione aziendale.
La produzione della Grandland
Lo stabilimento tedesco è dedicato alla produzione dell’Opel Grandland, sia ibrida che a combustione interna. Tuttavia, il SUV continuerà ad uscire dalle linee della fabbrica francese di Sochaux. Dove, dunque, si concentrerà l’intera produzione di questo veicolo, senza piani per interrompere o rallentare l’assemblaggio.
Questa grave crisi dei chip sta creando grosse difficoltà in Germania, visto che anche Volkswagen aveva annunciato la necessità di ridurre l’orario di lavoro nello storico stabilimento di Wolfsburg. Ed anche altri costruttori, non solo in terra tedesca, hanno effettuato chiusure o rallentamenti nel corso degli ultimi mesi.
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