Pirelli, il colosso russo del gas Rosneft rileva il 13% della società
Resta inalterata la governance della multinazionale italiana
Pirelli guarda a est e precisamente al mercato russo dove il produttore di pneumatici ha due stabilimenti dai quali escono 8 milioni di prodotti e dove fattura il 4% del totale del gruppo. Per questo motivo la Russia diventa sempre più importante nelle strategie commerciali di Pirelli e adesso lo sarà ulteriormente dopo l’accordo siglato qualche giorno fa dalla multinazionale italiana che ha ceduto il 13% del capitale alla Rosneft, colosso russo del gas.
L’ingresso dei russi in Pirelli, che avverrà tramite la società Long Term Investment Luxemburg che entrerà al 50% in Camfin, holding che possiede il 26,2% di Pirelli, vale per Rosneft un esborso di 552,7 milioni. L’azienda russa avrà quindi il 13% di Pirelli ma questo non comporterà alcuna ingerenza o modifica alla governance della multinazionale, con Trochetti Provera che manterrà il suo ruolo di CEO e con il CDA della società immutato nella sua composizione. Inoltre Rosneft ha dato il suo impegno a mantenere la stessa struttura di investimento per il prossimo quinquennio.
Dal punto di vista commerciale l’intesa siglata da Pirelli e Rosneft prevede anche due importanti interventi. Il primo consiste nell’apertura, entro il 2019, di 200 punti vendita Pirelli nelle stazioni Rosneft. Il secondo invece riguarda la produzione di gomma sintetica, compresa quella realizzata con stirene-butadiene, un materiale ecologico usato per produrre i cosiddetti “pneumatici verdi” che consentono di migliorare le performance delle gomme, in termini di aderenza su fondi asciutti e bagnati, e l’efficienza, attraverso l’ottimizzazione del consumo di carburante.
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