Stellantis prepara il piano di riorganizzazione delle attività FCA e PSA in Cina
Prevista la riduzione di marchi, modelli e fabbriche
Dopo aver presentato il logo ufficiale di Stellantis, il nuovo colosso del settore automobilistico frutto della fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Groupe PSA, emergono alcune indiscrezioni sulle possibili strategia che le neonata società potrebbe mettere in atto per rilanciare le attività in Cina.
Programma di riduzione di brand, modelli e fabbriche in Cina
I rumors riportati da Autonews sulla presenza di Stellantis in Cina parlano di una riorganizzazione complessiva che porterà a un ridimensionamento nel Paese del Dragone, ovvero meno brand, meno modelli e meno impianti produttivi. Mosse che si basano sulle parole pronunciate da Philippe de Rovira, direttore finanziario di Groupe PSA, che ha dichiarato: “Non è ragionevole pensare che continueremo con così tanti marchi, così tante piattaforme e così tante famiglie di modelli, visti i volumi che stanno registrando le due realtà”. Va ricordato che oltre alla recente cessione di una fabbrica della joint venture con Dongfeng e alla chiusura di un altro stabilimento, il costruttore francese ha posto fine pure alla joint venture con Changan per la produzione di veicoli a marchio DS e chiuso un altro sito a Shenzhen. Tutte mosse questo volte alla riduzione dei costi fissi.
Vendite in calo negli ultimi anni per PSA e FCA
Dal 2014, quando la Cina era il miglior mercato come Paese singolo per PSA, diverse cose sono cambiate con un drastico calo registrato l’anno scorso, destinato a diventare ancora più evidente e marcato quest’anno. Numeri non certo soddisfacenti sul mercato cinese che PSA condivide con Fiat-Chysler che è presente in Cina solo con il marchio Jeep e con la produzione locale portata avanti con la joint venture con GAC Motor che nel Paese commercializza i modelli Renegade, Compass, Cherokee e Grand Commander. Le vendite di FCA, con 27.675 unità immatricolate, sono calate del 47% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Gamma da allineare alle peculiarità della domanda del mercato cinese
Nonostante il ridimensionamento previsto, Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha ribadito più volte che il mercato cinese non sarà abbandonato, confermando però che sarà necessario sfruttare le sinergie con FCA per far tornare in ordine i conti relativi a quell’area geografica. La riorganizzazione delle attività in Cina, che prevede anche l’inevitabile taglio di alcune migliaia di posti di lavoro, punta a ridefinire la gamma del nuovo gruppo in linea con le esigenze del mercato, con Stellantis che fissa l’obiettivo di incrementare a 250.000 vetture il volume di vendite dell’anno prossimo e a 400.000 entro il 2025.
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