Travelling Safe: Pirelli e Polizia Stradale ci portano alla scoperta della sicurezza [FOTO e VIDEO]

Quattro attività per sfidare altrettanti pericoli stradali

Pirelli e Polizia Stradale hanno dimostrato sulla pista di Vizzola Ticino quanto siano fondamentali le buone condizioni delle gomme delle nostre auto. Ecco come hanno fatto

Quante volte ci siamo sentiti ripetere che le gomme sono fondamentali per la nostra sicurezza in auto? Eppure quanti automobilisti ancora non prestano la necessaria attenzione a questo fondamentale aspetto? Pigrizia, forse. Speriamo non disinteresse. Forse non c’è un’esatta percezione di quanto siano importanti gli pneumatici quando ci troviamo a bordo della nostra vettura, che di solito è confortevole e amica quasi quanto il proprio salotto di casa. Il divano, però, non viaggia su quattro ruote a 130 km/h. O anche meno. Perché gomme malamente gestite non hanno bisogno di alte velocità per creare danni. Ecco allora che Pirelli, in collaborazione con la Polizia di Stato, ci ha invitati la settimana scorsa sulla pista prove di Vizzola Ticino, in provincia di Varese, per testare con mano quanto siano fondamentali le gomme per arrivare sani e salvi a destinazione. È l’evento Travelling Safe (letteralmente “Viaggiare Sicuri”, ma in italiano ribattezzato “Partenze in Sicurezza“)

Sono state così organizzate quattro diverse attività su quattro auto dalle caratteristiche differenti, per riuscire a mostrare efficacemente le conseguenze di una cattiva gestione degli pneumatici. Siamo partiti a bordo inizialmente di una BMW Serie 3 (a dimostrazione di come anche le auto premium non possano ignorare questo delicatissimo argomento), equipaggiata con delle Pirelli P Zero. Sull’assale posteriore, però, le gomme erano pesantemente usurate, contrariamente a quelle sull’anteriore che erano invece nuove. Il risultato, in termini di controllo, è devastante. Il bilanciamento del veicolo peggiora sensibilmente e mantenere la traiettoria diventerà decisamente difficoltoso. L’unica soluzione, in questo caso, è provvedere sempre a scambiare gli pneumatici tra i due assali, così da equilibrare il più possibile il consumo.

Proseguiamo poi con la Volvo V40 equipaggiata con le Pirelli Cinturato P7, che invece è stata presentata prima con gomme pesantemente usurate e sgonfiate e poi con pneumatici nuovi e gonfiati con la pressione definita dal costruttore. Basta uno sgonfiamento di 0,8 bar per compromettere completamente il bilanciamento sotto-sovrasterzo, senza contare che il grip peggiorerà in maniera significativa e l’aquaplaning diventerà un problema immediato anche alle velocità più contenute. Quest’ultimo aspetto è stato ulteriormente sottolineato dalle Pirelli P Zero in dotazione all’Audi A6, che ha proprio dovuto affrontare 7 mm di acqua con le gomme usurate prima e quelle nuove poi. L’errore è sempre dietro l’angolo ed è facilissimo da commettere.

Ultimo, ma non per questo meno importante, è stato l’esperimento con la Volkswagen Tiguan e le sue Pirelli Scorpion Verde, che ha dovuto affrontare prima uno slalom e poi una frenata di emergenza sul bagnato sempre nelle stesse condizioni delle vetture precedenti, ovvero con le gomme sgonfie prima e con quelle gonfie poi. Inserimenti in curva più lenti ed un rollio decisamente più netto sono solamente le prime conseguenze della cattiva gestione degli pneumatici, fino ad arrivare allo spazio di frenata molto più lungo che potrebbe fare la differenza tra la salvezza ed un incidente, anche grave. In altre parole, a prescindere dall’auto che si guida, le gomme sono esattamente come i nostri piedi: un vero e proprio secondo cuore.

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