Audi E-Tron Spyder, come si costruisce una concept car

Audi E-Tron Spyder, come si costruisce una concept car

Ci sono voluti cinque mesi, prima di dare vita alla nuova concept car Audi E-Tron Spyder, che è stata mostrata al Salone di Parigi 2010 e che, nell’intenzione del costruttore di Ingolstadt, ha rappresentato un prodotto assai raffinato di design e di ingegneria. Basti pensare che la casa automobilistica stessa, per decidere quale fosse la matita che avrebbe dovuto occuparsi di questa vettura, ha indetto un concorso interno in azienda a cui hanno aderito diciassette designer, che poi sono diventati quattro team di lavoro, in seguito due e, infine, per scegliere quale dei due davvero potesse compiere quest’impresa alla kermesse più importante dell’anno 2010, le vetture immaginate sono state realizzate in forma di silhouette in scala 1:1, poste in pista ed osservate ad una distanza di cento metri, che ha fatto propendere per l’aspetto che vediamo oggi(e quindi il team che l’aveva pensata).

Se si chiede al designer Frank Lamberty di tornare indietro, nel tempo, nel momento della definizione di questa automobile, egli dice: “Continuavamo a rimbalzare come palline da ping-pong tra l’eleganza delle imbarcazioni veloci e il modo radicale di intendere la velocità proprio delle moto nude e della roadster degli Anni ’60 e ’70. La Audi e-tron Spyder nasce da questa convergenza carica di suggestioni”. “Il bello di una show car è proprio il fatto che le idee da cui trae origine
sono spesso sviluppate e implementate senza alcuna costrizione tecnica” aggiunge Wolfram
Luchner, uno dei più attivi tra i responsabili della messa a punto della carrozzeria, e dunque dell’estetica, di Audi E-Tro Spyder.

Il risultato di questa fatica è una sportiva scoperta, descritta da un parabrezza tagliente, arcuato ed avanzato. I designer e i tecnici vari che hanno lavorato sulla concept car hanno dovuto essere tagliati fuori dal resto del mondo, per la necessaria dose di segretezza che era collegata alla nuova Audi E-Tron Spyder. Mancavano ancora sei settimane prima della manifestazione francese, il Salone di Parigi 2010, quando le due metà della concept car sono state unite per la prima volta per dare vita ad un oggetto unico, reso adeguatamente reale, veritiero.

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