Audi Sport diventa un Brand

Ad Imola con la gamma R ed RS per il lancio del nuovo marchio

Per garantire ai clienti dei modelli più sportivi della Casa di Ingolstadt una cura ed una attenzione sempre maggiori, la divisione motorsport diventa indipendente

Audi SportFabrizio Longo, Direttore di Audi Italia ci racconta una novità molto interessane per la gamma sportiva della Casa tedesca. Quello che con decenni di impegno nelle competizioni è diventato un patrimonio a livello di immagine e di heritage, ora viene trasferito al prodotto. Una storia che parte da molto lontano, dalla Autounion del 1938, per poi passare ad Audi che entra nel Motorsport fin dal 1981, conquistando ben 32 titoli in campionati come il DTM , il Mondiale Rally e creando un particolare legame con la 24 Ore di Le Mans, dove ottiene 13 vittorie e riesce a introdurre nuove tecnologie da portare prima in gara e poi trasferirle sulle auto stradali di produzione.

Una scelta, quella di rendere Audi Sport un Brand a se stante, che parte da una realtà consolidata, perché a Neuburg esiste già una sede distaccata, con annesso un circuito dedicato al Motorsport, 460 dipendenti ed un fatturato di un miliardo di euro (+12% nel 2015), con 17.000 vetture prodotte. Curioso che in Italia il segmento delle auto supersportive ha sentito meno la crisi, malgrado sia stato tartassato con il superbollo ed altre “violenze”, sul dato del 2015 la porzione italiana vale circa 1.200 auto per Audi. I cinque elementi alla base del mondo Audi Sport sono e saranno la tecnologia, le prestazioni, l’eleganza, il marchio di fabbrica “Quattro” ed il piacere puro. Sono i cinque elementi base che verranno messi al centro dello sviluppo dei prodotti sportivi. Le versioni RS da complemento della gamma sono già diventate il completamento ed ora si va verso una nuova svolta. Con la nascita del Brand Audi Sport lo sviluppo dei nuovi modelli sarà infatti parallelo a quello dei modelli base e non più successivo, con l’impegno ad arricchire la gamma con almeno un nuovo modello all’anno. Nel 2016 si inizia con il botto ed arriveranno la R8 V10 Spyder e le nuove TT RS. Ottimi prodotti meritano poi tanto altro, servizi dedicati ed una attenzione a 360° per i relativi clienti. Così in Italia le vetture di Audi Sport saranno vendute in tutte le concessionarie, ma 17 di queste saranno specializzate nella vendita ed assistenza, con competenze e servizi ad hoc. Il tutto per creare una atmosfera differente e coccolare il cliente, curando anche l’aspetto di vivere esperienze in pista e di guida con eventi organizzati per creare una community tra proprietari di RS.

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Dindo Capello, storico pilota di Casa Audi, ci racconta quello che per lui è un sogno. Dopo anni come portabandiera, ora il suo mondo diventa anche per l’appassionato comune. Ex pilota e titolare di più di una concessionaria Audi, Dindo è fiero di una realtà che ha visto portare a grandi successi le auto da corsa e poi alcuni elementi trasferiti sulle macchine stradali. Anche l’affidabilità necessaria alla 24 Ore di Le Mans, che mutuata nella produzione fa si che una estrema R8 V10 Plus da 610 cavalli sia in grado di percorrere senza problemi ben oltre 100 mila chilometri.

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A testimoniare che la cura del cliente è al centro delle attenzioni di Dindo, ha poi accompagnato Carlo Cracco in alcuni giri in pista. Battute a parte, il noto chef italiano era presente nella veste di cliente “speciale” e si è messo al volante delle vetture presenti insieme a noi. L’occasione del lancio del Brand Audi Sport è stata infatti sfruttata per una prova di gran parte della gamma RS attuale, in un contesto tra i più belli d’Italia, il circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola. Le prove sono state suddivise in due parti. La prima prevedeva degli esercizi con le vetture nel paddock Rivazza, all’esterno del circuito: una prova di accelerazione con la RS7, una di slalom con la RS3, una di controllo di pendolo e sovrasterzo di potenza con una R8 ed una di sovrasterzo con la RS6. La parte a nostro avviso più interessante riguardava invece i giri in circuito, su uno dei tracciati più belli che si possano percorrere, con saliscendi, pendenze ed alcune curve cieche a renderlo tra i più tecnici e per questo affascinanti, ancora di più con un parterre di auto come quello che avevamo il piacere di poter guidare.

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Solo la RS Q3 era esposta in modo statico, mentre le quattro vetture disponibili erano ognuna la rappresentazione di un approccio differente al “concetto RS”, con molti pregi e peculiarità che le rendono piacevoli anche nell’uso in pista. Dalla piccola RS3 con il 5 cilindri da 367 cavalli, l’unica in questo caso non configurata con i freni carboceramici, fino alla mostruosa R8 V10 Plus da 610 cavalli, nel mezzo RS6 ed RS7, dotate del medesimo propulsore ed in versione Performance da 605 cavalli. Proprio le ultime due sorprendono, perché è impressionante come vetture di oltre 2 tonnellate e quasi 5 metri di lunghezza, possano avere una guidabilità tra i cordoli che fa dimenticare stazza e peso in un batter d’occhio. I freni carboceramici consentono di staccare con gli stessi riferimenti di una piccola e ben più leggera sportiva, anche se la fisica si fa sentire dopo alcuni giri, quando il pedale del freno ci segnala che è il caso di dare un po’ di meritato riposo a pinze e dischi, facendoli raffreddare.

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Il gioco diventa veramente molto interessante quando ci mettiamo dietro al volante della R8 V10 Plus, un mostro che ci ha sorpreso in quanto a capacità di risposta ai comandi impartiti da chi la guida, una precisione ed una facilità di portarla vicino al limite, che difficilmente ci saremmo aspettati, pur sapendo che fosse una vettura che ha raggiunto dei livelli molto elevati di performance. La supersportiva, cugina della Huracan con cui condivide gran parte della sua meccanica, è chirurgica nelle risposte allo sterzo, ma resta intuitiva e mai nervosa, anche quando si sbaglia qualcosa.

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