Dieselgate: gli Stati Uniti accusano un ingegnere italiano ex Audi

Giovanni Pamio è stato in forza ai Quattro Anelli dal 2006 al 2015

Le autorità statunitensi contestano a Pamio di "aver diretto i colleghi nello sviluppo e nell’implementazione di funzioni software per barare nei test di omologazione."
Dieselgate: gli Stati Uniti accusano un ingegnere italiano ex Audi

Si infittisce lo scandalo sulla presunta manomissione delle emissioni inquinanti riguardanti alcuni propulsori Audi: pare che le autorità statunitensi abbiano puntato il dito contro Giovanni Pamio, ingegnere italiano in forza ad Audi fino al 2015, reo di aver provveduto per l’appunto a programmare i motori diesel in oggetto in modo tale da ingannare di proposito i test sulle emissioni.

Pamio, di fatto, è l’ottavo ex dirigente del Gruppo Volkswagen ad essere stato accusato nell’ambito del Dieselgate che è già costato alle casse del Gruppo tedesco oltre 24 miliardi di dollari. Volkswagen ha già ammesso anzitempo la programmazione di alcuni motori del Gruppo (i diesel 2.0 e 3.0) al fine di ingannare i controlli sui test delle emissioni inquinanti.

Dagli atti risulta che Pamio, dal 2006 al 2015, era capo della sezione termodinamica del dipartimento per lo sviluppo dei propulsori diesel Audi ed era alla guida di una squadra di ingegneri dedita proprio al controllo delle emissioni. Nella fattispecie già in tempi non sospetti Pamio, assieme ad altri dirigenti, avevano capito che sarebbe stato impossibile dar vita ad un motore 3 litri a gasolio che potesse rientrare negli standard statunitensi previsti per le emissioni inquinanti.

A tal proposito, si legge in una nota della Procura statunitense, “Pamio dal 2006 al 2015 ha guidato un team dedicato alla progettazione dei sistemi di controllo delle emissioni. Dopo aver capito che sarebbe stato impossibile raggiungere gli standard NOx con i limiti di design imposti dagli altri reparti della Casa, l’ingegnere ha diretto i colleghi nello sviluppo e nell’implementazione di funzioni software per barare nei test di omologazione.” Allo stato attuale, per via del suo operato, Pamio dovrà rispondere delle accuse di cospirazione, di frode e di aver violato le norme ambientali statunitensi del Clean Air Act.

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