Fiat Panda: secondo indiscrezioni sarebbe stata interrotta la produzione delle versioni Diesel
Starebbe uscendo di scena anche la stessa tipologia di 500
La produzione dei modelli Diesel di Fiat Panda sarebbe stata interrotta lo scorso primo settembre. L’indiscrezione riportata dai colleghi di Automotive News Europe, poggia su quanto riferito alla stessa testata da due fonti rimaste anonime.
Uno stop legato ai nuovi parametri WLTP?
Secondo quanto segnalato, l’interruzione risalirebbe al primo settembre scorso, rientrando all’interno della strategia già anticipata del gruppo FCA, che dal 2021 non prevederebbe più lo sviluppo di veicoli per passeggeri alimentati a gasolio.
Del resto, le versioni Diesel rappresenterebbero il 15% delle vendite complessive del modello, e buona parte di esse avviene in Italia. Riprendendo poi quanto segnalato dall’unione sindacale FIM-CISL, i colleghi sottolineano anche un calo della produzione che ammonta al 16%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per ora non è emerso alcun commento sull’argomento dal gruppo FCA.
C’è chi suppone che proprio l’entrata in vigore dei nuovi parametri sulle emissioni, legate alla “Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure”, possa aver accelerato i tempi sull’interruzione della produzione di queste unità Diesel.
Si parla di un’uscita di scena anche della 500 Diesel
Lo stesso 1.3 Multijet che anima la Fiat Panda, realizzato nell’impianto polacco di Bielsko-Biala, è presente anche sotto il cofano dell’atrettanto compatta 500, che condivide con la prima il medesimo telaio. Varrebbe lo stesso discorso anche per questa, considerando che le versioni Diesel già sviluppate sarebbero disponibili al momento “sino a esaurimento”.
La futura gamma Panda, dunque, includerebbe unità a benzina o soluzioni alternative tipo mild-hybrid, sempre legate a tale alimentazione, mentre nel 2020 potrebbe essere introdotta anche una Fiat 500 completamente elettrica. Sia Panda che Fiat restano comunque tra i modelli più venduti in Italia e, secondo le stime, rappresentano il 47% delle vendite di Fiat in Europa, risultando quindi nevralgiche per il marchio nel Vecchio Continente.
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