L’appello dell’Unrae: “Fondamentale proroga dell’Ecobonus”

Italia superata da Germania e UK nelle immatricolazioni

L’appello dell’Unrae: “Fondamentale proroga dell’Ecobonus”

I dati (negativi) del mercato europeo per il mese di maggio portano a nuove riflessioni da parte dell’Unrae, su un periodo di crisi ancora in atto e con un prossimo futuro probabilmente difficile. Così torna d’attualità la richiesta di rifinanziamento degli incentivi, terminati già da un po’ di tempo nella fascia più richiesta, 61-135 g/km.

”Ridotte le emissioni di CO2”

Oltre ad un calo generale, l’Italia è stata superata da Germania e Regno Unito nelle immatricolazioni nel mese di maggio, dopo il termine degli incentivi. “Il ruolo è determinante per il rinnovo del parco circolante, tra i più vecchi d’Europa – le parole di Andrea Cardinali, direttore generale UNRAE – Nel primo trimestre del 2021, anche grazie agli incentivi, il nostro Paese ha ridotto di 11,3 g/km le emissioni di CO2 sulle nuove immatricolazioni”.

Arrivate soprattutto con le vetture benzina e diesel Euro 6, visto che su ibride plug-in ed elettriche l’Italia è ancora piuttosto indietro nella loro diffusione: “Un successo che, per il 70%, è da attribuire proprio alle auto nella fascia 61-135 g/km, che oltretutto hanno sostituito altrettante vetture obsolete”.

”Una proroga imprescindibile”

Alla luce di questi numeri, dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri arriva l’ennesimo appello al Governo ed al rifinanziamento dei bonus: “Se si vuole raggiungere l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030, l’Italia non può prescindere dalla proroga dell’Ecobonus fino al 2026”.

In questo modo, sarà sostenuta “la domanda di veicoli nuovi, durante la transizione energetica” e verrà ridotto “l’impatto sull’ambiente”. Fondamentale, per ottenere il target richiesto e per rinnovare il nostro parco auto obsoleto.

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