Lotus produrrà una famiglia di motori?

Hanno confermato ufficialmente che Lotus City Car concept sarà prodotta ed ora, dopo poco tempo, sognano di poter realizzare una personale famiglia di motori, con la quale, in seguito, equipaggiare tutta la gamma di sportive che da qui al 2015 saranno sfornate dall’azienda di Hethel (ancora non si conosce quali saranno i prototipi del Salone di Parigi 2010 ad essere effettivamente resi concreti, ma questa è un’altra storia). Sono i manager dell’attuale capitolo della casa automobilistica Lotus, che hanno intrapreso un cammino di rivoluzione, per tornare, poi, ai fasti di un tempo.

Ecco che, dunque, il management soppesa la possibilità che vengano ideati, da un foglio bianco, e poi realmente prodotti almeno un motore con architettura V8 ed un propulsore con geometria V6, che poi potrebbero essere destinati il primo, ad esempio, alla nuova Lotus Esprit ed il secondo alla nuova generazione di Lotus Elise. Inizialmente, l’idea era quella di utilizzare motori di provenienza nipponica: sarebbe stata Toyota a fornirli.

Ma dalla posizione rialzata in cui si trovano, Bahar e Co. sono convinti che i clienti e gli appassionati sportivi non ne sarebbero soddisfatti (di cosa? Di motori Toyota): supercar zoppe, emozioni soltanto a metà, secondo i manager dell’azienda. Dunque, si fa campo la possibilità che Lotus possegga motori fatti di proprio pugno, studiati dagli ingegneri di Hethel ed esclusivi della gamma della casa automobilistica britannica.

Per l’azienda Lotus, che risponde ad una logica commerciale, quella dei motori propri è un’idea che ha un costo importante: per questo motivo i passi si fanno e si faranno con tranquillità. Per la storia Lotus, che, invece, è governata dalla logica delle emozioni, è prima di tutto un sogno: e sognare, m’han sempre detto, non costa nulla.