Pirelli P Zero: la sfida del Raid dell’Etna a bordo della Porsche 911 Targa 4S [FOTO e VIDEO]

Gomme speciali per un'auto speciale

Poche settimane fa abbiamo affrontato il Raid dell'Etna Porsche Tribute a bordo di una favolosa 911 Targa 4S. Un'esperienza incredibile che ci ha permesso non solo di apprezzare le caratteristiche della vettura, ma anche di tutte le componenti che la compongono, comprese le speciali gomme Pirelli P Zero appositamente sviluppate per questa supercar

Pirelli P Zero e Porsche 911 Targa 4S – Di quanto sia importante avere le gomme giuste per la propria auto ne abbiamo parlato più volte. Sono innumerevoli i fattori che possono influenzare la scelta delle “calzature” per la nostra fedele quattro ruote, dalle condizioni atmosferiche al tipo di percorso che andremo ad affrontare. Dalla terra battura all’asfalto, passando per neve e pioggia. Ovviamente, però, anche il tipo di auto a disposizione è un fattore incredibilmente determinante, soprattutto quando abbiamo a che fare con auto di primo livello. Pirelli, naturalmente, si è fatta da tempo un nome per le gomme speciali che sono state sviluppate per uno specifico tipo di vettura, cercando di esaltarne le doti e massimizzare i punti di forza alla guida. Nel portfolio della casa milanese figurano nomi di primissima grandezza, come Lamborghini e Ferrari, e da questo elenco non poteva certo mancare un nome prestigioso come Porsche. Per questo motivo abbiamo deciso di prendere una delle vetture più elaborate della Cavallina di Zuffenhausen, la Porsche 911 Targa 4S, e di mettere alla prova le sue speciali Pirelli P Zero su un percorso d’eccezione: quello del Raid dell’Etna Porsche Tribute.

Come già saprà chi ha letto qualche settimana fa il nostro report, il Raid dell’Etna 2014 è stato completato nella settimana immediatamente successiva all’edizione competitiva dalla prima edizione del Porsche Tribute, un’altra gara di regolarità alla quale hanno potuto prendere parte auto di tutte le epoche e tipologie. Un solo requisito: essere una Porsche originale! La nostra 911 Targa 4S, quindi, faceva la sua bella figura in mezzo ad alcune delle più belle opere d’arte (perché di questo si tratta, alla fine) mai create dal marchio tedesco. Pirelli, già all’epoca dell’uscita della nuova 911 nel 2011, aveva preparato una serie di nuovi pneumatici appositamente preparati secondo le caratteristiche intrinseche della vettura. Una filosofia che si è ripetuta anche con la Targa 4S.

Parliamo prima di tutto della struttura dell’auto. La particolare conformazione della struttura della 911, unita soprattutto (ma non solo) al posizionamento del motore, comporta da sempre che una buona percentuale del peso totale dell’auto poggi sull’assale posteriore. Questo è ovviamente confermato anche per tutte le varianti dell’auto con trazione integrale, tra le quali troviamo proprio la nostra Targa 4S, la più potente della sua gamma. A livello di motore stiamo parlando di una vera e propria supercar: sotto al portellone ruggisce un 3.800 a benzina capace di una potenza massima di ben 400 CV, insieme ad una coppia di 440 Nm disponibili ad un regime di 5.600 giri al minuto. Insomma, un vero bolide, capace di un’accelerazione da 0 a 100 in 4,8 secondi e di toccare una velocità di punta di 296 km/h.

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Gestire una simile potenza per un pneumatico non è propriamente una passeggiata. La tecnologia messa in campo da Pirelli in questo particolare caso, però, è assolutamente di livello. Come detto, a causa della distribuzione dei pesi della vettura, è stato necessario fornire l’auto di due coppie di gomme diverse tra assale anteriore e posteriore, così da poterne gestire al massimo le caratteristiche. Partiamo proprio “da dietro”, dove si trova il motore e dove la realizzazione della gomma si fa decisamente interessante. Qui troviamo delle P Zero 305/30.20 103Y caratterizzate soprattutto da un rinforzo in Kevlar, una speciale fibra sintetica in grado di garantire prima di tutto un’alta resistenza al calore e un’elevata elasticità. Quest’ultima caratteristica, in particolare, è causa di una speciale azione longitudinale che fornisce ulteriori vantaggi contro lo stress termico. Il risultato di questa soluzione è un grip laterale massimizzato, una stabilità di alto livello anche alle grandi velocità e, infine, una maggiore precisione di guida. Viene enormemente diminuito il rischio di sovrasterzo, senza contare che grazie alla diminuita degradazione della gomma, la sua stessa vita viene allungata significativamente nel tempo.

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Anche le gomme frontali (245/35.20 91Y), comunque, hanno potuto contare su una composizione particolarmente studiata, così da poter andare di pari passo con le posteriori. In questo caso abbiamo a che fare con una mescola arricchita da speciali materiali nanocompositi, che a loro volta sono in grado di fornire risultati sulla stessa linea del Kevlar (comunque più performante in questo senso). Parliamo quindi di un’azione longitudinale e laterale che ancora una volta aumenta il grip sull’asfalto e offre anche un significativo miglioramento per quanto riguarda l’angolo di sterzata e le spinte laterali. Infine, come ultimo (ma decisivo) dettaglio, abbiamo uno speciale disegno con lamelle e incisioni con profondità ottimizzata, il cui vantaggio più immediato è una notevole riduzione del rumore, il che permette anche di rispettare le leggi dell’Unione Europea in merito.

Le qualità di queste gomme sono indubbiamente notevoli. Noi abbiamo potuto provarle durante il Raid ed essendo una gara di regolarità, il controllo che abbiamo potuto avere sulla vettura ha giocato un ruolo determinante nell’ottimo decimo posto che siamo riusciti a conquistare insieme al nostro collega Sergio Troise (tenendo conto che non avevamo esperienza nelle gare di regolarità e che avevamo a che fare con una trentina di agguerritissimi appassionati).

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