Volkswagen Golf Variant Alltrack, GTD, R: primo contatto

Volkswagen Golf Variant – La famiglia della Volkswagen Golf Variant si allarga, con tre nuove versioni che la rendono appetibile come mai in passato, azzerando complessi di inferiorità rispetto alla berlina, che da sempre spopola sul mercato. Si tratta di novità davvero succulente: la Alltrack, con vocazione da fuoristrada, la potentissima “R”, che sembra quasi una Rs6 in piccolo, della quale replica peraltro la filosofia, ed infine la gloriosa GTD, per chi vuole fare tanta strada, consumando poco, ma senza rinunciare a prestazioni sportive e piacere di guida.

LA “ALLTRACK”: Golf su strada, quasi un piccolo suv lontano dall’asfalto.

È proprio su un percorso off-road piuttosto impegnativo che abbiamo potuto capire che la versione Alltrack è tutt’altro che una semplice caratterizzazione estetica in chiave fuoristradistica (che per adesso sembra andare particolarmente di moda). Gli interventi tecnici, infatti, le consentono di affrontare passaggi off-road che metterebbero in difficoltà non poche suv. Il pacchetto tecnico, infatti, oltre agli interventi estetici, comprende anche trazione integrale 4MOTION con frizione Haldex, che provvede al bloccaggio del differenziale in condizioni di scarsa aderenza, lavorando in simbiosi con l’elettronica, ed in particolare con il differenziale elettronico XDS+, per ripartire istantaneamente la coppia tra le ruote che hanno maggiore aderenza. A completare il quadro ci pensa l’assetto, rialzato da terra di 20mm rispetto alle versioni tradizionali. Come anticipato, dunque, questa soluzione consente di affrontare percorsi sterrati che difficilmente avremmo pensato di poter percorrere con una Golf. Lontano dall’asfalto, selezionando la modalità di guida offroad, l’intera vettura, dalla
risposta di acceleratore e cambio, al funzionamento dei controlli di trazione e stabilitá, viene parametrata per superare senza impaccio anche passaggi discretamente impegnativi. Notevole la funzionalità hill descent control, che provvede a frenare automaticamente la vettura nelle discese più ripide, mantenendo una velocità costante che può essere impostata tra i 2 ed i 30km/h. Su strada, invece, si apprezza tutta la sicurezza di marcia garantita dalla trazione integrale 4MOTION, che consente di scaricare a terra, senza nessun patema, i 184cv ed i 380nm di coppia della versione 2.0 TDI DSG che abbiamo provato. L’assetto rialzato la rende ovviamente meno reattiva rispetto alla più sportiva GTD, ma comunque non si perde nulla della tipica versatilità Golf, che la rende una vettura adatta per ogni percorso e circostanza. La gamma, oltre alla motorizzazione provata, è completata dalla 1.6 TDI da 110cv e dalla 2.0 TDI nel power step da 150cv. I prezzi partono dai 29.400€ della più piccola 1.6, per arrivare ai 34.400€ della versione provata, con cambio DSG di serie.

LA “R”: Familiare per portare i bimbi a scuola, una bomba tra i cordoli della pista.

Il paragone con la Rs6 è un po’ azzardato, ma per nulla non fuori luogo, perché proprio come la cugina, la Golf R Variant riesce a coniugare in maniera quasi unica tutta la praticità di una vettura per famiglia a prestazioni e dinamiche di guida che non la fanno sfigurare (anzi, diremmo che fa proprio un figurone) neanche su un circuito tecnico ed impegnativo come quello dell’Ascari Resort. I numeri sono da vera bomba:300cv e 380nm di coppia, per polverizzare lo 0-100 km/h in appena 5.1 secondi e per raggiungere la velocità di punta autolimitata di 250km/h (si vocifera che senza limitatore faccia i 270km/h). Grazie alla trazione integrale 4MOTION, in questo caso ripensata in ottica sportiva,utilizzando il launch control si parte a cannone, con zero pattinamenti, rimanendo letteralmente attaccati al sedile. Il 2.0 turbo TSI spinge come un forsennato già dal basso, in stile turbodiesel, ma a differenza di molti moderni turbobenzina allunga alla grande fino alla zona rossa, senza perdere neanche un po’ di cattiveria. Anche l’accoppiata con il cambio DSG funziona alla grande, tanto che si passa da una marcia all’altra in uno schioppo di dita, sia in salita che in scalata. Peccato per il paddle del bel volante sportivo, un po’ sottodimensionati. Soddisfazioni anche per l’udito, con una bella tonalità graffiante e metallica in accelerazione, accompagnata da gran “sbang” ad ogni cambio marcia. Tra i cordoli della pista, una volta selezionata la modalità “race” che esclude tutti i controlli elettronici, abbiamo potuto apprezzare la grandissima efficacia dell’assetto (ribassato di 20mm), che regala alla vettura un appoggio esagerato anche nei curvoni da quarta piena, mentre la trazione integrale 4MOTION, insieme al differenziale elettronico, provvedono a tirarti fuori dalle curve più lente, potendo spalancare tutto senza il minimo accenno di pattinamenti o di perdita di direzionalità dello sterzo. Proprio il nuovo sterzo con servoassistenza progressiva, si fa apprezzare per la sua capacità di adattamento alle diverse circostanze di guida: molto carico e diretto in pista, più leggero e turistico quando si passa alla modalità meno sportiva. Su strada, comunque, la “R” non comporta quasi nessun sacrificio rispetto alle sorelle più tranquille, dato che l’assetto è rigido, ma non da spaccare le ossa, ed i 4 scarichi posteriori cantano solo quando serve. Onesti anche i consumi, con un dichiarato di 7lt/100km. Oltre ai quattro terminali in bella vista, a completare la caratterizzazione estetica di questa versione “incavolata”, ci sono il paraurti posteriore con estrattore dedicato e quello anteriore con prese d’aria più ampie, i cerchi in lega specifici da 18″ o 19″, ed i distintivi led dei fanali anteriori. La Golf R Variant, in Italia (ringraziamo superbollo e accise), sarà disponibile soltanto su richiesta, ad un prezzo presumibilmente di pochissimo superiore rispetto a quello della R berlina, che costa 41.750€ in versione 3 porte.

LA “GTD”: sempre più prestazionale, sempre più parsimoniosa

In questa nuova versione Variant la mitica GTD potrebbe davvero essere l’auto “definitiva”, perché non c’è nulla che non le riesca alla perfezione o quasi. Nella stessa macchina ritroviamo un bagagliaio da più di 600 litri, spazio per i passeggeri, comfort per i lunghi viaggi, richieste di gasolio contenute ma anche prestazioni, guida e numeri da sportiva. Se da un lato, infatti, il consumo medio dichiarato è di appena 4,4 lt/100km, dall’altro i 184cv del 2.0 TDI le consentono numeri “stuzzicanti”, con appena 7.9 secondi per raggiungere i 100km/h ed una velocità di punta superiore ai 230km/h. Ma soprattutto, una volta su strada, ad impressionare sono i 380nm di coppia, disponibili già dal basso, che rendono la spinta davvero molto corposa. Guidare la GTD è sempre un gran piacere, anche sul misto stretto, dove mette in luce un gran bel temperamento per essere una “wagon” da tutti i giorni. Complici l’assetto sportivo ribassato di 15mm ed i cerchi da 17” o 18” (opzionali), insieme al differenziale elettronico XDS+, la GTD risulta essere davvero una driver’s car. Precisa, piatta, reattiva, danza tra una curva e l’altra con la verve di una sportiva compatta. Poco sottosterzo, poco torque steering, ma anche una coda non troppo piantata, che consente di chiudere le curve giocando con i rilasci. Ma la cosa più bella è che, terminati i 10 minuti di guida sprint in cui ti senti un po’ come Ogier sulle strade del Montecarlo, la GTD riesce ad essere una normalissima “Golf”, capace di accontentarsi di pochissimo gasolio e di macinare chilometri su chilometri, forte della sua autonomia di oltre 1000km. I prezzi, in questo caso, partono da 34.200€ per la GTD in versione manuale, che diventano 36.100€ per quella automatica con cambio DSG doppia frizione.