Coronavirus: la Germania riapre le concessionarie auto

Dal 20 aprile le concessionarie tedesche sono aperte. Ecco le regole e richieste delle Case auto

Coronavirus: la Germania riapre le concessionarie auto

Dal 20 aprile le concessionarie di auto in Germania sono nuovamente aperte. Nonostante l’emergenza Coronavirus non sia ancora finita il governo tedesco ha voluto far tirare un sospiro di sollievo al più grande mercato europeo dell’auto che aveva perso il 38% a marzo.

Sicurezza garantita

Il tutto nella massima sicurezza visto che le ampie metrature dei locali delle grosse concessionarie tedesche possono garantire il distanziamento sociale sia per i clienti sia per i dipendenti muniti di mascherine e guanti. Così sarà possibile riprendere l’attività in sicurezza; indispensabile per una efficace Fase 2.

Le richiesta delle Case

Le principali Case auto tedesche quali Bmw, Mercedes e il Gruppo Volkswagen hanno chiesto direttamente al governo federale degli incentivi a sostegno della vendita di auto nuove per rinnovare il parco circolante. Il Responsabile del Marchio Volkswagen, Raalf Brandstaetter ha dichiarato che “la produzione dell’industria automobilistica può riprendersi solo se la vendita dei veicoli è garantita” e che “c’è bisogno di dare un impulso importante per incrementare le immatricolazioni”. Gli fanno eco sia BMW sia Mercedes che puntano anche su spingere l’acceleratore sulla transizione a tecnologie più rispettose per l’ambiente. Attualmente in Germania esistono gli ecoincentivi di 6.000 euro per le auto elettriche e di 4.000 euro per le auto ibride plug-in ma è stato fissato per il 5 maggio un incontro tra rappresentanti dell’industria dell’auto, sindacati e il cancelliere Angela Merkel per affrontare tutte le richieste.

I numeri in Italia

La situazione italiana è ancora più drammatica di quella tedesca e nel mese di marzo il settore automotive ha toccato quota -85,4%. Il settore auto in Italia vale il 19,5% del Pil pari a circa 335 miliardi di euro fatturati e conta circa 201.000 imprese che danno lavoro a 1,23 milioni di persone. La filiera versa solo di stipendi circa 26 miliardi di euro e ora la maggior parte dei dipendenti delle concessionarie sono in cassa integrazione. Showroom virtuali e servizi di consegna a domicilio di auto nuove non sembrano bastare… può essere il modello tedesco un esempio da seguire?

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