Fiat Panda 4×4, foto spia dell’utilitaria a trazione integrale
Sarà in vendita dalla fine dell'anno 2012
La nuova generazione di Fiat Panda non può star senza la sua versione a trazione integrale: come tradizione vuole, il costruttore ha già approvato Panda 4×4 ed ha già iniziato i test su strada del modello, come possiamo oggi testimoniarvi grazie ad alcune foto spia provenienti dalle nevi scandinave. Non aspettatevi di scoprire dettagli approfonditi dall’osservazione e dall’esame di queste immagini: i tecnici di Fiat hanno coperto la nuova Panda a quattro ruote motrici con camuffamenti molto pesanti, occlusivi, invadenti.
Tuttavia, possiamo già notare, grazie alle foto spia, che la nuova Fiat Panda 4×4 sarà caratterizzata da un’altezza maggiore rispetto alla versione a due ruote motrici (una manciata di millimetri: gli ingombri rimarranno contenuti) e da una carrozzeria irrobustita, per affrontare lievi percorsi off-road: la nuova Fiat Panda 4×4 2013 sarà dotata di protezioni in plastica disseminate su tutta la carrozzeria, per proteggere meglio la verniciatura dei paraurti (le zone più a rischio quando ci si allontana dall’asfalto).
La nuova Fiat Panda 4×4 sarà probabilmente contraddistinta anche da rivestimenti specifici all’interno dell’abitacolo, da cerchi in lega esclusivi e da altri dettagli riservati solo a questa particolare versione a trazione integrale.
Anche la gamma di motorizzazioni dovrebbe essere differente da quella di Fiat Panda tout court: la versione 4×4 sarà probabilmente equipaggiata soltanto con i motori più potenti.
Ne sapremo di più nel momento del debutto: cioè? La nuova Fiat Panda 4×4 dovrebbe essere mostrata prima della conclusione dell’anno 2012.
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Sono in possesso della panda 4×4 1200 benzina mod clinbing, trasformata in gpl.
Molto soddisfatto entrambi le cose, carrozzeria che motore.
Ma una tiratina di orecchi devo farla,non sembre con la 4×4 si va sulla strda a volte capita di fare un pò di sterrato,quì arriva il bello la prima marcia troppo lunga basterebbe un pò più corta e le salite sarebbero meno invasive