Hyundai Tucson MY 2015, un nome dal passato per la vettura del futuro [PRIMO CONTATTO]

Il C-SUV coreano si rinnova nell'immagine e nei contenuti

Ripesca un nome assente dal 2009, ma porta vento nuovo ed una importante accelerazione al nuovo corso in Casa Hyundai. La Tucson ha una linea più europea, figlia della matita dell’italiano Nicola Danza, abbinata a contenuti e tecnologia che fanno un importante balzo in avanti

Hyundai Tucson 1.7 CRDi Xpossible MY 2015 – “Change is Good”: ed infatti cambia il nome (e non solo), proprio a segnalare il balzo in avanti rispetto alla ix35 che sostituisce. In realtà per Hyundai non è una grossa novità, perché tolto il mercato europeo, la seconda generazione del fortunato C-Suv portava sempre il medesimo nome. Viene quindi meno questa differenziazione, proprio per la volontà di dare alla Tucson il ruolo di ambasciatore del Brand a livello globale. Le Case coreane ci stanno abituando a migliorie davvero importanti ad ogni uscita di un aggiornamento o di un nuovo modello e la Tucson conferma la regola. Se un tempo le si sceglieva per il prezzo o per la garanzia molto più estesa della concorrenza, ora anche design e qualità si sono molto avvicinate al livello delle più blasonate rivali dirette. La nuova Tucson è infatti stilisticamente figlia di un progetto tedesco, affidato alla Hyundai Motor Europe. La produzione è anch’essa europea (in Repubblica Ceca). La scelta di affidare la progettazione alla filiale di Offenbach ed alla matita del designer italiano Nicola Danza è motivata dalla volontà di assecondare il gusto dei Paesi dove crossover e Suv di segmento C sono più apprezzati. Così il concetto di “Fluidic Sculpture” inaugurato proprio dalla vettura che va a sostituire (la ix35), assume con la nuova Tucson una “evoluzione europea” che dovrebbe portare il design in testa alle motivazioni di acquisto per gli italiani. Il frontale è forse il principale biglietto da visita di quest’auto, si fa notare per l’aspetto imponente che trasmette una sensazione di solidità grazie alla grande calandra esagonale, unendo però a questo concetto le due porzioni laterali molto più slanciate, con la linea alta dei fari (sottili ed allungati) tagliata da un cofano filante e moderno. Il montante del parabrezza è più arretrato rispetto all’ix35 (dettaglio che nella guida migliora anche la visibilità), mentre le fiancate sono più muscolose grazie alla enfatizzazione degli ingombri dei passaruota, in particolar modo quelli posteriori, che regalano alla nuova Tucson un aspetto sportivo (anche per merito di cromature e venature) ed armonioso. La coda è pulita è corta, con il lunotto quasi verticale e di dimensioni contenute come vuole il design, una fanaleria larga e sottile ed elementi sportivi come la parte inferiore del paraurti in plastica nera che richiama le forme di una sorta di estrattore. Curiosa la posizione dell’apertura del portellone, più bassa di quanto non ci si attenderebbe, proprio in funzione delle scelte stilistiche.

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Dentro il lavoro che è stato fatto è ancora più importante. Le plastiche dure della “vecchia” ix35 lasciano in gran parte (soprattutto dove conta perché in vista) spazio a materiali soft-touch che sono d’obbligo se si vuole trasmettere la sensazione di qualità a chi sale sull’auto. Grande il salto di livello dalla precedente generazione del C-Suv coreano, tant’è che la stessa Hyundai non nega di voler posizionare il nuovo Tucson leggermente più in alto dalla ix35 che sostituisce. Ora è davvero all’altezza delle migliori concorrenti anche dal punto di vista dell’infotainment, con un generoso touchscreen da 8” presente sull’esemplare in prova, abbinato a comandi ben disposti, piacevoli ed intuitivi da azionare. Trovano posto la climatizzazione automatica bizona e tanti “gingilli” tecnologici per la sicurezza attiva e passiva. Così allestita la Tucson è dotata praticamente di tutto: dal Cruise Control ai sensori di parcheggio ed alla telecamera posteriore, ma anche di Blind Corner Detection, mantenimento della corsia, frenata automatica, rilevamento delle vetture nella parte posteriore dell’auto e molto d’altro. Ottima l’abitabilità anteriore, buona sulla panca posteriore, dove non mancano gli attacchi Isofix per seggiolini per i bambini con eleganti e comodi coperchi a scomparsa automatica, ad ulteriore dimostrazione della cura e della qualità della nuova Tucson. Altri dettagli come il riscaldamento anche per la panca posteriore, dotata di schienali regolabili confermano questa attenzione al particolare. Grazie all’inclinazione regolabile, tenendoli “tutti su” il bagagliaio passa la soglia dei 500 litri (513 per la precisione), che salgono ad oltre 1.500 a sedili abbattuti. Da segnalare che se scegliete una vera e propria ruota di scorta al posto del ruotino (con la Xpossible è di serie) il pianale del baule è vincolato nello step alto, tagliando di fatto una porzione di questa capacità, che scende a 468 litri.

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Nella guida le dimensioni cresciute (+ 4 cm circa la lunghezza che ora arriva quasi a 4,48 mt per 1,85 di larghezza) restano comunque ideali anche per le nostre caotiche città. Sale il comfort invece, sia grazie alla dotazione di serie ed alla qualità dei sedili, ma anche per una insonorizzazione nettamente migliorata. Ottima la presenza di numerosi vani portaoggetti, ci sono anche il portaocchiali in alto ed un buono spazio per lo smartphone ed altro davanti alla leva del cambio, dove trovano posto anche 2 prese a 12 volt, una USB e la presa Aux. Si fanno notare dettagli che ad un’analisi iniziale erano sfuggiti, come la patelle parasole con prolunghe in plastica per una copertura completa quando le si utilizza lateralmente sul finestrino, mentre l’unica piccola pecca è la plastica rigida nella porzione che circonda il cruscotto, oltre a dettagli poco visibili sottotono, come le plastiche del baule (anch’esse di tipo economico) o l’assenza del trasparente sulla vernice nelle zone più nascoste. Se proprio le vogliamo trovare un altro piccolo difetto, come in passato il cambio ha prima e terza troppo vicine (mentre la retromarcia, oltre ad essere protetta è molto più spostata a sinistra). Dettaglio che guidando senza pensarci troppo, non di rado costringe in partenza a dover rimediare in corsa all’errore. Gli innesti sono sempre precisi, poco contrastati e con una corsa abbastanza lunga. Buono e migliorato il feeling sullo sterzo, che beneficia anche di modalità impostabili con un tasto sul tunnel. Se presente il line assist ha un intervento piuttosto invasivo almeno inizialmente, perché anche stando all’interno della corsia “spinge” sempre (anche se in modo leggero) le mani di chi guida. Molto buono il nostro giudizio su questa motorizzazione, chè sarà una della più apprezzate sul mercato italiano. Il propulsore è molto pronto fin da subito, grazie alla coppia di 280 Nm erogata in modo costante tra i 1250 ed i 2750 giri, i 115 cavalli possono così bastare per portarci a spasso in modo egregio. Promosso anche per le pochissime vibrazioni e per la pastosità nell’erogazione, con una rumorosità mai fastidiosa. Non è un fulmine di guerra, ma per chi cerca le prestazioni più brillanti sono a listino un benzina da 177 ed un diesel addirittura da 185 cavalli. La nuova piattaforma stupisce per le doti telaistiche nella guida più impegnata, dove la Tucson è quasi impossibile da mettere in crisi. Per quanto concerne i consumi il dato dichiarato nel ciclo combinato per la 1.7 CRDi (che è quella che consuma di meno tra tutte ed è dotata di serie di start&stop) è di 4,6 litri per 100 Km. In attesa di un riscontro più preciso che nella nostra prova su strada completa avremo modo di rilevare, possiamo dirvi che da un dato dei chilometri iniziali prossimo ai 7 litri per 100 Km, siamo scesi fino a 6,1 quando abbiamo iniziato a guidare in modo più fluido e meno esasperato.

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La nuova Hyundai Tucson è disponibile a 2 o 4 ruote motrici ed è già in vendita da luglio. La versione 1.7 CRDi da 115 cavalli della nostra prova (disponibile solamente a 2 ruote motrici) sarà probabilmente la best seller assoluta in Italia, ma la Tucson è disponibile anche con il 2 litri a gasolio da 136 e 185 cv, oltre al 1600 a benzina da 132 cavalli per la versione a trazione anteriore, da 177 cavalli per quella 4WD. Per le due nuove motorizzazioni, che sono quelle al top come potenza massima, sono disponibili anche il moderno doppia frizione DCT a 7 rapporti per la 1600 turbo a benzina, un automatico più tradizionale a 6 per la 2.0 CRDi da 185 cavalli (dato il valore della coppia massima in gioco il DSG non era utilizzabile). Per i prezzi si va dalla entry level 1.6 GDI in allestimento Classic a listino a 21.450euro, fino ai 34.950 per la 2.0 CRDi 4WD con 185 cavalli e cambio automatico, disponibile nel solo allestimento Xpossible. La 1.7 CRDi della nostra prova parte da 23.450 euro per la Classic, 2.250 in più per la Comfort, altrettanti (quindi + 4.500 rispetto alla Classic) ce ne vogliono per il terzo e più ricco pacchetto Xpossible. Al solito in Casa Hyundai, gli allestimenti consentono di ottenere due grossi vantaggi, uno sconto cliente rispetto all’acquisto dei singoli optional (nell’ordine del 30%) ed il riconoscimento del loro valore all’atto della vendita dell’auto. Nel Comfort sono inclusi, ad esempio, cerchi da 17”, barre sul tetto, specchietti elettrici con frecce integrate, Flex Steer per gestire le modalità dello sterzo, clima bizona, cruise control. Con l’Xpossible si aggiungono tra le altre cose anche l’LKAS per mantenere la corsia, la lettura dei cartelli stradali (SLIF), la griglia frontale cromata, sensori di parcheggio, il sistema Keyless, l’LDC a colori da 4,2 pollici per la strumentazione ed il touch da 8 per il navigatore con inclusi 7 anni di abbonamento ai servizi Tom Tom. Si possono poi aggiungere altri optional, venduti anche a pacchetti. Nel nostro caso la Tucson Xpossible era dotata del Safety Pack (+1.000 euro per un totale di 29.600, inclusi i 650 per la vernice metallizzata) che include la frenata di emergenza (A.E.B.), il Blind Spot Detection (B.S.D.), ed il sistema di allerta per il passaggio di veicoli in prossimità della parte posteriore dell’auto (R.C.T.A.). Per tutte la garanzia è di 5 anni a chilometraggio illimitato.

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Da segnalare l’iniziativa in corso per il lancio della nuova Tucson, con un week end “porte aperte” previsto per i prossimi 19 e 20 settembre.

Le fotografie di questa prova sono state realizzate con una fotocamera Full-Frame Mirrorless Sony A7 con obiettivo Vario-Tessar T FE 24-70 mm F4 ZA OSS

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