Incentivi auto 2021: serve rinnovarli per tamponare il forte calo del mercato dell’auto

Gli attuali fondi sono vicini all'esaurimento

Il mercato italiano dell’auto continua la sua profonda crisi, come testimoniato anche dai dati di aprile 2021, nonostante l’incremento rispetto allo stesso mese di un anno fa, quando però eravamo in pieno lockdown anti-Covid e le concessionarie erano chiuse. Per un raffronto più veritiero dobbiamo guardare al 2019, quando nel mese di aprile, con la pandemia che non era ancora all’orizzonte, le auto immatricolate erano state il 17,1% in più rispetto a quelle di aprile 2021. 

Primo quadrimestre 2021: -16,9% rispetto al 2019

Il forte calo di oltre il 17% su base mensile rispetto alle vendite di due anni fa, è confermato anche dal dato sulle immatricolazioni dei primi quattro mesi dell’anno. Nel periodo gennaio-aprile del 2021 le auto immatricolate sono state 592.181: +68,4% rispetto al primo quadrimestre del 2020, ma -16,9% raffrontato allo stesso periodo del 2019. 

Incentivi hanno frenato il calo ma stanno finendo

Flessione delle vendite che in questi primi quattro mesi dell’anno è stata attenuata dalla disponibilità degli incentivi statali per i veicoli con emissioni di CO2 tra 61 e 135 g/km, rifinanziati con un ulteriore stanziamento da parte del Governo di 13 milioni di euro. L’effetto degli incentivi sul mercato automobilistico potrebbero però essere alle battute finali in queste prime settimane di maggio, quando si stima l’esaurimento degli attuali fondi. 

Servono nuovi fondi per rinnovare gli incentivi 2021

Per evitare un crollo ancora più significativo delle vendite e il rischio di amplificare ulteriormente la già profonda crisi del mercato italiano dell’auto, con un 2021 che potrebbe chiudere anche al di sotto del risultato del 2020, è necessario che il Governo rifinanzi nuovamente gli incentivi per il 2021.

Una richiesta, quello del rinnovo degli incentivi statali, che arriva a gran voce dal presidente dell’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) Michele Crisci, e da quello dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Paolo Scudieri. Una misura ritenuta ancora più urgente anche alla luce della bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che, al di là dei tempi lunghi d’attuazione, non include alcuna misura di sostegno per il settore dell’auto. 

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