BMW, nel futuro c’è l’iniezione ad acqua

E' stata testata su una Serie 1

Sarà usata per raffreddare i motori turbo benzina e permetterà un aumento di potenza pari al 10%. Inoltre, farà calare i consumi dell'8%
BMW, nel futuro c’è l’iniezione ad acqua

BMW – BMW ha condensato in solo due giorni di presentazioni stampa tutte le soluzioni tecnologiche all’avanguardia che sono state sviluppate negli ultimi anni e che vedremo presto sui modelli di serie. Le due più interessanti ruotano intorno al 1.5 3 cilindri da 136 CV e 220 Nm, che nella prima è parte del powertrain ibrido plug-in della Serie 2 Active Tourer, ma la più stuzzicante sembra quella testata sulla Serie 1. Si tratta del raffreddamento dei motori turbo benzina con un sistema d’iniezione diretta di acqua nelle camere di combustione.

Il sistema d’iniezione diretta d’acqua nelle camere di combustione ha lo scopo di usarla, in forma nebulizzata, per raffreddare i motori turbo benzina. L’acqua viene immessa direttamente nella camera di combustione sotto forma di finissima nebbia e nella fase di evaporazione assorbe energia dall’ambiente che la circonda, così la temperatura di combustione del motore viene abbassata a circa 25 gradi. In particolare, nella guida a pieno carico, l’effetto di raffreddamento produce un rendimento superiore, perché si può rinunciare a parte dell’iniezione di carburante per abbassare la temperatura e ridurre di conseguenza sia la formazione di sostanze tossiche che il cosiddetto “battito in testa”. La potenza cresce fino al 10%, il consumo cala fino all’8%. L’acqua necessaria, infine, salvo situazioni climatiche particolari è quella prodotta dall’evaporazione dell’impianto di climatizzazione. Ogni volta che viene spento il motore, l’acqua del sistema di conduzione viene inviata nel serbatoio, per evitare che si ghiaccino i componenti del sistema e si formi della micro-corrosione. L’iniezione diretta d’acqua è stata testata, come detto, su una BMW Serie 1.

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6 commenti

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  • spiderbatbug ha detto:

    Questo espediente è tutt’altro che nuovo. Una quarantina di anni fa lo avevano implementato due miei colleghi che avevano comprato una moto e la usavano come laboratorio per i loro esperimenti sui motori. In effetti, mi sembra di ricordare che qualche vantaggio l’avessero riscontrato.
    Quello che invece mi lascia molti dubbi è la frase “la temperatura di combustione del motore viene abbassata a circa 25 gradi”: prima di tutto, non è ovviamente il motore che va in combustione, ma la miscela benzina aria (più acqua nebulizzata); 25 gradi poi sono molto bassi sia rispetto alla temperatura della miscela durante la combustione (~2000 gradi) che quella delle pareti della camera, generalmente dell’ordine di qualche centinaio di gradi.

  • maniscalco ha detto:

    idea che sperimentò la ferrari negli anni 80
    https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrari_126_C3

  • redo ha detto:

    L’idea non è nuova, venne usata ampiamente dai tedeschi per ottenere picchi di potenza nei motori aeronautici durante la seconda guerra mondiale. In particolare veniva iniettata una miscela di acqua e metanolo, oltre alla benzina.

  • Pietro Pirina ha detto:

    Come al solito noi italiani vediamo come cose eccezzionali, quelle cose fatte dagli stranieri.

  • Pietro Pirina ha detto:

    Noi italiano vediamo come innovazioni strabilianti, soltanto quello che viene fatto all’estero. Poi i progettisti nostrani emerge che già molti anni prima avevano ottenuto la stessa soluzione, soltanto che in Italia non si da fiducia ai nostri e quindi vanno via.

  • MAX ha detto:

    Lo sperimentò anche la Ferrari nei motori sovralimentati nella F1 anni ’80.

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