FCA-Renault, oggi il CdA del gruppo francese per decidere sulla proposta di fusione
Si va verso un si condizionato
Dopo la riunione di oltre tre ore di ieri che ha portato al rinvio al giorno successivo del CdA, oggi il consiglio d’amministrazione del Groupe Renault si riunisce per decidere sulla proposta di fusione “50 e 50” con Fiat Chrysler Automobiles.
In attesa del semaforo verde per avviare i negoziati
Secondo quanto emerso nel CdA del costruttore francese tenutosi ieri i due consiglieri che fanno capo a Nissan potrebbero astenersi. Renault, anche nelle ultime ore, ha ribadito la totale apertura alla fusione con FCA, ma ha rinviato a oggi la possibile decisione in una nuova riunione che dovrebbe svolgersi a fine giornata. In caso di “fumata bianca” e dunque di approvazione della proposta avanzata da Fiat-Chrysler, si aprirebbe ufficialmente la fase negoziale con una trattativa che si preannuncia comunque lunga e complessa, e che potrebbe durare fino a un anno.
I due consiglieri Nissan verso l’astensione
Anche se c’è ottimismo sul “si” di Renault c’è da fare i conti con Nissan. Secondo le indiscrezioni riportate dal Financial Times, Yu Serizawa e Yasuhiro Yamauchi, esponenti di Nissan nel CdA, sarebbero indirizzati verso l’astensione da un voto che “potrebbe minacciare il futuro dell’alleanza ventennale” tra la Casa giapponese e quella francese. Del resto lo stesso CEO e amministratore delegato di Nissan, Hiroto Saikawa, qualche giorno fa ha sottolineato come la fusione FCA-Renault renderebbe necessario rivedere i legami di Nissan con il costruttore transalpino.
Le condizioni del governo francese a FCA
Il nuovo gruppo che potrebbe nascere dalla fusione alla pari tra FCA e Renault potrebbe avere John Elkann, attuale presidente del Gruppo FCA, alla presidenza e Jean Dominique Senard, attuale presidente di Renault, come amministratore delegato.
Tuttavia anche la definizione del quadro dirigenziale della nuova società sarà tra gli aspetti che dovranno fare i conti con le garanzie che sarebbero state richieste dal governo francese, che è azionista di maggioranza di Renault con una quota del 15%. L’esecutivo di Macron, attraverso il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, incontrando John Elkann a Parigi avrebbe posto a FCA alcune condizioni alla fusione: sede del nuovo gruppo a Parigi, dividendo straordinario per gli azionisti di Renault e un seggio al governo nel CdA. Richieste sulle quali un accordo di compromesso tra le parti sembrerebbe essere vicino.
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