La cinese Geely è ora azionista di maggioranza di Daimler-Mercedes

Un investimento da 9 miliardi di dollari

Geely e Daimler - Li Shufu, proprietario della più grande azienda automobilistica privata, punta a instaurare con il gruppo Daimler (Mercedes-Benz) un rapporto proficuo per quanto concerne la tecnologia elettrica. Il marchio cinese potrebbe sbarcare così in Europa.
La cinese Geely è ora azionista di maggioranza di Daimler-Mercedes

La notizia era trapelata con qualche ora di anticipo ma non vi è stata conferma sino alla fine: la compagnia cinese Geely è ora l’azionista di maggioranza del gruppo Daimler, quindi Mercedes-Benz. Proprio il marchio premium sembra al centro dell’attenzione dell’imprenditore Li Shufu, che negli ultimi anni è molto impegnato con il mercato del nostro continente. Infatti sotto l’emblema della Zhejiang Geely Holding Group Co. Ltd. è rinata Volvo. La casa svedese dopo gli investimenti dell’azienda cinese ha sfornato importanti modelli che l’hanno rilanciata nel campo dei SUV e delle berline-Station Wagon, confermando invece l’assoluta sicurezza che ha sempre contraddistinto il brand scandinavo. Ma anche la celebre casa inglese Lotus è stata rilevata da Li Shufu e dal suo gruppo ed oltre alle super-light Elise, Exige ed Evora sembra che nel giro di un anno possa arrivare il primo crossover (dal peso piuma, supponiamo) mai creato dal brand inglese.

Per quanto concerne Daimler invece la questione è diversa. Investendo 9 miliardi di dollari (7,3 miliardi di euro, come conferma Il Sole 24 Ore) Li Shufu ha in mano il 9,69% del pacchetto azionario DAIGn.DE. Che dopo l’acquisto ha visto le azioni alzarsi nella giornata di Venerdì 23 Febbraio sino a sfiorare i 71 euro. Al momento della scrittura di questo articolo ogni azione vale € 70,41. Un bel rimbalzo dopo il minimo, fatto segnare il 22 Febbraio, sotto quota 69,50. Questo significa che la compagnia cinese Geely, nonché la più grande azienda privata produttrice di auto, è ora azionista di maggioranza del Daimler Group. «Per raggiungere e mantenere la leadership – ha commentato Li Shufu a Reuters – bisogna adattarsi e cercare nuove strade di pensiero sulla condivisione e sull’unione di forze. Il mio investimento in Daimler riflette questa visione».

Secondo una voce vicina al miliardario cinese (16,5 mld di dollari il suo patrimonio al 2018, fonte Forbes) nel giro di pochi anni rimarranno solo 2 o 3 maxi-costruttori. Per cui è cominciata una corsa nell’accaparrarsi tecnologie e brevetti. Un po’ come 150 anni fa, ma su scala globale e con ripercussioni piuttosto pesanti se si verificasse questo panorama. Ciò che interessa maggiormente a Geely è l’accordo con Mercedes-Benz sull’utilizzo dell’elettrico e dell’ibrido, qualcosa a cui la casa tedesca tiene molto dati i continui successi in Formula 1, dove domina dal 2014. Inoltre il marchio smart potrebbe essere un altro snodo fondamentale: dal 2019 in Italia non saranno più vendute ForTwo a combustione, ma solo full-electric (qui la nostra analisi). Non in ultima indagine tutto il comparto della guida autonoma, che Mercedes-Benz ha già portato vicino al 3° stadio su un massimo di 5 – che indica l’assenza di aiuti da parte umana e la totale gestione da parte del computer. Su quest’ultimo punto la sfida è chiaramente quella di annientare sia Tesla (sul piano elettrico e della guida senza pilota) che Google (recente l’accordo con FCA per lo sviluppo di mezzi a guida autonoma).

Sembra a questo punto essere avviato il piano di ‘elettrificazione’ della Cina che partirà da Wuhan, dove un impianto si occuperà della produzione di celle e batterie agli ioni di litio. I modelli che verranno poi lanciati tramite i brand Link&Co. e Polestar (divisione di Volvo) potrebbero arrivare sul nostro mercato sbaragliando la concorrenza e creando una rete di servizi tali da annullare l’attuale deficit d’autonomia dei veicoli ad emissioni zero. Vedremo già nel giro di un paio d’anni dove porterà questa joint-venture, che sembra essere nata sotto una buona Stella.

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